Istituto Fisioterapico Michelangelo

Elettromiografia (EMG)

Presso l'Istituto Fisioterapico Michelangelo, l'ambulatorio di Elettromiografia è seguito dalla Dottoressa Elisabetta Venturini.

A cosa serve l'EMG?

Si tratta di un esame strumentale fondamentale per la valutazione della funzionalità del sistema nervoso periferico (muscoli, nervi, placca neuro-muscolare) e la diagnosi delle patologie neuro-muscolari. L’esame rappresenta un completamento dell’esame neurologico del paziente con il quale il medico è arrivato a sospettare una patologia del sistema nervoso periferico, e il suo scopo è quello di localizzare la lesione, fornire informazioni sul processo patologico sottostante, valutarne la gravità e la prognosi. Fondamentale risulta l’esperienza dello specialista, che deve impostare, condurre l'esame ed interpretare i dati ottenuti guidato dalla storia, la sintomatologia e l'esame clinico del paziente.

L'elettromiografia fornisce utili informazioni per la diagnosi e il controllo nel tempo di patologie a carico del sistema nervoso periferico e può fornire indicazioni anche su alcune patologie del sistema nervoso centrale:

  • neuropatie (diabetiche, carenziali, tossiche, infiammatorie)
  • radicolopatie cervicali
  • radicolopatie lombosacrali
  • sciatalgia
  • poliradicolonevriti acute (Sindrome di Guillain Barré) e croniche (CIDP)
  • lesioni traumatiche dei tronchi nervosi
  • sindromi compressive dei nervi come la sindrome del tunnel carpale, il tunnel cubitale, i tunnel tarsale, l'intrappolamento del n peroneo al capitello
  • paralisi facciali periferiche
  • miopatie (distrofie muscolari, miositi)
  • malattie della giunzione neuromuscolare (come la miastenia)
  • malattie neuro degenerative (come la SLA)

 

I sintomi che portano a richiedere l'EMG

I sintomi che portano di solito il medico a richiedere un'elettromiografia sono:

- riduzione anomala della forza di uno o più muscoli;
- guizzi muscolari;
- alterazione della sensibilità quali perdita della sensibilità del tatto, formicolii, intorpidimento, bruciori, sensazione di scossa elettrica alle mani, piedi, arti inferiori e superiori;
- dolore agli arti.

 

Quanto dura l'EMG?

L'EMG non è un esame standard, che si svolge nello stesso modo e ha una durata uguale per tutti i pazienti. La durata può variare a seconda del numero di nervi e/o muscoli da esaminare che a loro volta dipendono dal quesito diagnostico e dai risultati che vengono man mano rilevati durante l'esame e che possono spostare il sospetto diagnostico iniziale verso altre patologie. Inoltre la durata dipende anche dalla tolleranza del paziente all'esame. Tendenzialmente la durata varia tra mezz'ora a un'ora e mezzo.

 

Come si svolge l’EMG

L’esame si articola in due momenti: prima l’elettroneurografia e a seguire l’elettromiografia.

L’elettroneurografia è un test non invasivo che si esegue con l’applicazione di stimoli elettrici lungo il decorso dei nervi e la registrazione delle risposte evocate con elettrodi di superficie monouso sulla cute del pazienete. I potenziali così ottenuti vengono visualizzati sullo schermo dell'apparecchio, onde essere misurati e valutati. Questo permette di valutare la corretta funzionalità delle fibre nervose mototrie e sensitive misurandone la velocità di conduzione e quantificando una eventuale perdita di fibre/interruzione della trasmissione nervosa.

L'elettromiografia viene effettuata con un ago sottile sterile e monouso (elettrodo ad ago) applicato nei muscoli da studiare. L'elettrodo ad ago trasmette all'apparecchio i dati relativi all’attività elettrica generata nel muscolo in condizioni di riposo, durante la contrazione volontaria e massimale, rendendoli visibili sullo schermo per essere analizzati.

Entrambi i momenti dell'EMG necessitano di una completa collaborazione da parte del paziente, che nella prima fase deve rimanere fermo e rilassato e nella seconda fase deve, a seconda dei momenti, stare rilassato, fare i movimenti richiesti dal medico necessari al rilevamneto dell'attività, con forza media e con forza massimale.

 

L’EMG è dolorosa?

Non possiamo dire che non lo sia (la soglia del dolore è diversa da persona a persona), ma generalmente è "semplicemente" fastidiosa. Se viene effettuata soltanto la prima fase (elettroneurografia) il paziente avverte il passaggio degli stimoli elettrici, più o meno leggero a seconda dei nervi che si vanno ad esaminare e ai siti di stimolazione (se studiamo un nervo motorio l'intensità di corrente sarà maggiore che per lo studio di un nervo sensitivo; se un nervo è profondo l'intensità di corrente applicata sarà maggiore perchè maggiore è la distanza per raggiungerlo). Se viene effettuato anche l'esame ad ago, questo, pur non essendo invasivo, è sicuramente spiacevole per chi non ha un buon rapporto con gli aghi. Il paziente avvertirà infatti un leggero fastidio derivante dalla puntura che si accentuerà durante la contrazione del muscolo.

 

Prima, durante e dopo l'EMG

Il paziente è invitato a portare sempre il giorno dell'esame eventuali esami precedenti (ecografie, radiografie, RMN, referti di visite specialistiche relativi al quesito diagnostico).

È consigliato non applicare creme o olii sul corpo nel giorno dell’esame perché impediscono il corretto passaggio delle correnti elettriche e rendono difficile l’applicazione degli elettrodi.

Una volta arrivati in ambulatorio di elettromiografia, va segnalato al medico prima dell'inizio dell'esame se si assumono anticoagulanti. Al medico va inoltre segnalato se si è portatori di pacemaker o stimolatori elettrici o se si è affetti da patologie infettive.

Nel corso dell’esame il telefono cellulare deve essere spento per evitare interferenze.

La ripresa delle attività abituali può essere immediata. L’ esame non ha effetti collaterali (neppure in gravidanza) ad eccezione di una possibile transitoria comparsa di lividi e dolenzia muscolare transitoria nei punti di infissione dell'ago a seguito dell’elettromiografiia.

Al termine dell’esame è prevista la consegna del referto cartaceo.

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